Connect with us

Cronaca

Operazione “Malefix”: sequestrati beni a imprenditore reggino legato alla cosca Libri

Published

on

Nella mattinata odierna, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, ha eseguito il decreto di sequestro beni a carico di B. D., di anni 60, imprenditore nel settore del commercio all’ingrosso di mobili per ufficio e negozi, a seguito di proposta di sequestro e successiva confisca dei beni avanzata dal Questore di Reggio Calabria.

La Proposta si fonda sulla risultanze dell’operazione “ Malefix”- nell’ambito della quale egli è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere, poiché ritenuto responsabile di avere fatto parte di un’associazione mafiosa denominata ndrangheta operante nella città di Reggio Calabria, in qualità di partecipe della cosca Libri, in funzione di ausilio e supporto alle attività estorsive ed intimidatorie. B. D., in concorso con altro soggetto, è stato ritenuto altresì responsabile di un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore, gestore di una società fornitrice di materiali di consumo, in favore di una società che eseguiva servizi di pulizia presso gli ospedali riuniti di Reggio Calabria a consegnare una percentuale dei guadagni della vittima che resisteva alle richieste, impedendo la consumazione del fatto.

In data 18 novembre 2021, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione- ha accolto la richiesta di misura di prevenzione Patrimoniale, decretando il sequestro e la confisca di tre unità immobiliari, tre terreni, l’impresa individuale con relativo patrimonio della figlia del proposto, il sequestro dei conti correnti, libretti di deposito, contratti di acquisto di titoli di stato, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, assicurazioni, intestati presso Istituti di credito pubblici o privati, Casse Rurali, Direzioni Provinciali P. T., Società Assicurative, finanziarie o fiduciarie, Società di intermediazione mobiliare riconducibili a B.D. ed al suo nucleo familiare.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ambiente

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede chiarimenti: le criticità su costi, ambiente e autorizzazioni

Published

on

Nuove ombre sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti ha inviato alla Presidenza del Consiglio una richiesta ufficiale di chiarimenti e integrazioni sulla delibera del CIPESS che ha dato il via libera definitivo all’opera.

Secondo quanto trapelato, la magistratura contabile solleva obiezioni sostanziali sulla completezza della documentazione, definendo la delibera più una “ricognizione delle attività” che una ponderazione delle risultanze sotto il profilo fattuale e giuridico.

I Punti Chiave delle Richieste della Corte dei Conti

Ecco nel dettaglio le principali criticità evidenziate dalla Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto:

  1. La Relazione IROPI e le Deroghe Ambientali
    La Corte chiede spiegazioni sui motivi imperativi di interesse pubblico che giustificano l’opera, in particolare riguardo alla salute e alla sicurezza pubblica. Viene messa in discussione la compatibilità della delibera con la direttiva europea sugli habitat (92/43/CEE) e con le linee guida Vinca, fondamentali per le deroghe ambientali.

  2. Il Progetto Definitivo e le Autorizzazioni
    Sono richiesti chiarimenti sull’allineamento del progetto definitivo con quello preliminare e con le prescrizioni del CIPE del 2003. La Corte rileva l’assenza, negli atti, del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, considerato un grave vulnus procedurale.

  3. La Quantificazione degli Oneri Prescrittivi
    La magistratura contabile vuole sapere con precisione quali sono i costi aggiuntivi derivanti dalle prescrizioni imposte dalla conferenza dei servizi, dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e dalle raccomandazioni del comitato scientifico, distinguendo tra progettazione definitiva ed esecutiva.

  4. Discrepanze nel Piano Economico-Finanziario
    Questo è uno dei nodi più critici. La Corte ha rilevato differenze di costo significative tra le stime:

    • Sicurezza: Aumentata da 97 a 206 milioni di euro.

    • Servizi di ingegneria: Importi che variano tra 235, 340 e 355 milioni di euro.

    • Opere compensative: Cresciute da 130 a 267 milioni di euro.

    • Viene inoltre segnalata una discrepanza tra l’importo certificato da KPMG (10,48 mld) e quello approvato nel quadro economico (10,50 mld).

  5. Studio di Traffico e Tariffe
    Infine, la Corte dei Conti chiede chiarimenti sulla scelta della società TPLAN Consulting per lo studio sul traffico e il piano tariffario, che è alla base della sostenibilità economica dell’intera opera.

La richiesta di integrazioni della Corte dei Conti rappresenta un passo formale cruciale, che potrebbe rallentare l’iter del Ponte sullo Stretto finché non saranno fornite risposte esaustive su costi, impatto ambientale e correttezza procedurale.

Continue Reading

Cronaca

Palmi: Tribunale Respinge il Ricorso dell’AdSP dello Stretto sull’Indennità di Fine Rapporto di Giuseppe Guacci

Published

on

palmi tribunale

Il Tribunale di Palmi ha recentemente respinto il ricorso presentato dall’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) dello Stretto riguardante l’indennità di fine rapporto (TFR) di Giuseppe Guacci, ex dirigente dell’ente. La sentenza conferma la legittimità delle richieste economiche avanzate da Guacci, stabilendo un precedente significativo per le controversie lavorative all’interno delle autorità portuali italiane.

Contesto della Disputa Legale

La controversia ha avuto origine quando l’AdSP dello Stretto ha contestato l’importo del TFR spettante a Giuseppe Guacci, sostenendo che le somme richieste fossero eccessive rispetto a quanto dovuto. Guacci, che ha ricoperto ruoli di rilievo all’interno dell’ente, ha intrapreso un’azione legale per ottenere il riconoscimento completo delle sue spettanze.

Decisione del Tribunale

Dopo un’attenta analisi della documentazione e delle normative vigenti, il Tribunale di Palmi ha stabilito che l’AdSP dello Stretto non aveva fornito prov

e sufficienti per giustificare la riduzione dell’importo del TFR. La corte ha quindi respinto il ricorso dell’ente, ordinando il pagamento integrale dell’indennità a favore di Guacci.

Implicazioni per le Autorità Portuali

Questa sentenza potrebbe avere ripercussioni significative per le autorità portuali italiane, evidenziando l’importanza di una gestione trasparente e conforme alle normative dei rapporti di lavoro. Inoltre, il caso sottolinea la necessità per gli enti pubblici di adottare pratiche amministrative rigorose per evitare controversie legali costose e dannose per la reputazione istituzionale.

Continue Reading

Trending

Copyright © 2025